In “Percorsi della Psicoterapia Psicoanalitica infantile” proponiamo undici conversazioni tra insegnanti italiani e inglesi al fine di condividere il pensare psicoanalitico attraverso la descrizione del lavoro con bambini adolescenti e famiglie.
Le autrici discutono le specificità della Young Child Observation, ossia dell’osservazione diretta del bambino in età prescolare, sulla base della loro esperienza di docenti in questi seminari e di curatrici del libro su questa tematica. Il primo tema in discussione è il rapporto tra con l’Osservazione del neonato. A differenza di quest’ultima, l’Osservazione del bambino in età prescolare, ossia da due anni e mezzo a cinque anni non è stata oggetto di studi sistematici che ne analizzino le specificità e le particolari declinazione della tecnica. Cosa succede quando un bambino inizia l’asilo nido e la scuola dell’infanzia? In che misura l’osservatore dovrebbe diventare un attivo compagno dei giochi del bambino? Quali sono le differenze tra l’osservazione condotta a casa e quella a scuola? In che modo possiamo utilizzare l’osservazione come base per interventi precoci, rivolti a questa fascia di età? Questi sono alcuni degli interrogativi che vengono dibattuti e che mostrano la rilevanza che questa metodologia può avere per tutti i professionisti che, con vario ruolo, si occupano dei bambini in questa fascia di età.
Jeanne Magagna e Rossella Coveri riflettono insieme riguardo ad un tema attuale: lo sviluppo della vita mentale del feto in utero. La ricerca scientifica ha evidenziato che la vita mentale di un essere umano inizia il suo sviluppo nell’esperienza vissuta in età fetale, periodo nel quale il feto vive all’interno dell’ambiente uterino, in relazione diretta con la madre e indiretta con l’ambiente in cui vive la madre, primo fra tutti il padre. Consapevoli che il primo capitolo della storia di una persona inizia durante questi primi 9 mesi, in quanto le esperienze precoci che il feto vive vanno a costituire i primi mattoni della sua vita mentale inconscia, le autrici si confrontano sulla necessità di lavorare sulla coppia in attesa per aiutarla a creare per il feto che sta crescendo un buon ambiente in cui svilupparsi. A questo fine, Jeanne Magagna e Rossella Coveri si soffermano sull’importanza di offrire ai genitori in attesa la possibilità di condividere e contenere reciprocamente le intense emozioni presenti in questo periodo di profonda trasformazione della identità personale e di coppia. Il podcast sottolinea quindi il valore di aiutare la coppia a sviluppare fin da subito la capacità di pensare al feto come un essere senziente, da proteggere fisicamente e emotivamente, con cui iniziare ad entrare in relazione, in modo da sostenere la costruzione di un ponte emotivo madre-padre-bambino che promuoverà lo sviluppo della mente del bambino durante tutto il suo percorso evolutivo sia prima che dopo dopo la nascita.
Gianna Polacco e Alba Greco, attraverso la loro esperienza, ripercorrono la storia del Centro Studi Martha Harris dalle origini ad oggi. L’ eredità di Esther Bick, le idee pionieristiche di Martha Harris il contributo di Gianna Polacco nel promuovere i corsi Modello Tavistock in Italia sono i temi centrali di questo podcast. Martha Harris introdusse nei corsi un modo innovativo di condurre i seminari formativi. Affiancò ai seminari di Infant Observation, precedentemente istituiti da Esther Bick, quelli che si definiscono ancora oggi “Work Discussion Seminar” seminari di discussione di lavoro. Questa modalità è parte integrante del Training di Formazione in Psicoterapia Psicoanalitica Modello Tavistock e vede il gruppo a lavoro come protagonista dell’esperienza formativa.
Jeanne Magagna e Roberta Mondadori dialogano sull’esperienza della perdita nei giovani anoressici, confrontandosi sul ruolo che la mancanza di contenimento nelle prime fasi di vita del bambino può avere sullo sviluppo dell’anoressia nervosa. Il Podcast offre un breve e significativo percorso attraverso le esperienze infantili che possono aver spinto il bambino prima e l’adolescente poi al rifiuto del cibo e delle relazioni intime. Jeanne Magagna e Roberta Mondadori ci conducono nella stanza della terapia e ripercorrono i conflitti intrapsichici dei giovani anoressici come si manifestano durante il processo terapeutico. Significativo e’ il concetto di generosità, elemento indispensabile in una relazione analitica soddisfacente.
Trudy Klauber e Simona Nissim dialogano sulla fatica della genitorialità, ascoltando parlare i genitori si sentono molto vicine al vissuto di sfiducia, di impotenza di colpevolizzazione dei genitori di fronte al malessere dei figli. Da questo emerge il titolo del loro podcast, una riflessione sulla gratitudine verso i genitori che costantemente permettono di imparare proprio dalle loro difficoltà, così da riuscire a pensare restando emozionalmente “dalla loro parte”.
Miriam Monticelli e Karen Proner dialogano sugli interventi clinici dedicati alla prima infanzia, soffermandosi in particolare sul Metodo Under Five Modello Tavistock che consiste in un lavoro psicoterapeutico breve con il bambino piccolo e la sua famiglia. Mosse dalla consapevolezza che la prima infanzia riveste un ruolo centrale nello sviluppo, si confrontano sull’efficacia legata alla precocità di tali interventi, sul setting e la tecnica psicoterapeutica utilizzata, sul contributo dell’Infant Observation nel formare la funzione analitica della mente a lavoro dello psicoanalista infantile e su altri nodi centrali che definiscono l’intervento genitori-bambini o madre-neonato.
Biddy Youell e Anna Molli dialogano sulle problematiche della scuola per poter offrire ai docenti un’opportunità di provare a capire cosa si muove all’interno della dinamica insegnamento-apprendimento. Il Podcast invita ad una riflessione sugli aspetti emozionali che sottendono alla relazione insegnamento-apprendimento in quanto, riuscire a riconoscerne e delinearne il significato può essere di grande aiuto sia ai docenti che agli allievi. Partendo da questo punto fondamentale, Anna Molli e Biddy Youel si confrontano sulle seguenti tematiche: perché la comprensione del comportamento degli alunni è di particolare importanza, come si possono aiutare gli insegnanti a capire i loro alunni, perché è importante fornire agli insegnanti strumenti che vadano oltre le competenze tecniche e cognitive delle loro discipline.
In questo primo Podcast Roberto Bertolini e Mario Priori propongono con urgenza una riflessione etica sulle linee guida per la cura dei disturbi pervasivi dello sviluppo e dello spettro autistico nell’età evolutiva. Nella loro conversazione vogliono richiamare al senso di responsabilità tutti coloro che a vario titolo si occupano di aiutare i bambini che ne soffrono. Sostengono che prendersene cura significhi in prima istanza conoscerli e non offrire semplicemente soluzioni standardizzate. Credono che ci sia la necessità di dare consistenza all’idea che per capire i loro comportamenti si debba mettersi nella posizione di vedere il mondo dal loro punto di vista e secondariamente offrire strumenti e indicazioni specifiche. Pensano che la psicoanalisi infantile contemporanea con i nuovi strumenti concettuali maturati nel corso degli ultimi cinquant’anni sia nella posizione di offrire interessanti osservazioni sulla loro mentalità e sullo sviluppo della loro personalità. A questo proposito Roberto Bertolini e Mario Priori presentano i risultati della ricerca internazionale INSERM in cui si è cercato di rispondere se la psicanalisi riuscisse a attivare dei fattori terapeutici con risultati rilevabili descrivibili. Vengono infine descritti quali sono i principali strumenti di navigazione che attualmente guidano il lavoro clinico di uno psicoanalista infantile con questi piccoli pazienti.
Graham Music, uno degli psicoterapeuti più innovativi nel panorama internazionale attuale, presenta al lettore italiano la sua ultima pubblicazione: Respark: Igniting hope and Joy After Trauma and Depression – il suo sesto libro uscito nel gennaio 2022. Durante il dialogo con Claudia Bertocci emerge la forza e l’efficacia di una terapia molto attenta alla dimensione corporea in psicoanalisi; il corpo è protagonista insieme alla mente di una rinascita alla speranza. Music si fa portavoce di un intervento clinico sul trauma che contempli anche la possibilità di istillare fiducia, ricostruendo accuratamente un ambiente interiore danneggiato dal dolore mentale e costretto all’immobilità. Affascinante e concreto il suo approccio come “sussurratore” del sistema nervoso – ‘nervous system whisperer’, che parla al corpo con l’obiettivo primario di costruire un ambiente sicuro a più livelli e che consenta di “spegnere i segnali di allarme” e aprire alla fiducia nel terapeuta e alla speranza di un ritorno alla vita.
Alberto Hahn e Maggie Cohen raccontano il loro incontro con Donald Meltzer ricordando l’insegnamento e l’ampiezza del suo pensiero.Il Podcast propone una breve e coinvolgente esplorazione del lavoro di Meltzer dal suo arrivo a Londra, dove fu fortemente influenzato dal pensiero di Melanie Klein, dagli studi di Ester Bick e dalla Infant Observation. Fu alla Tavistock che Don incontrò Martha Harris e insieme a lei passò buona parte della sua vita personale e professionale scrivendo molto sulla tecnica e sulla clinica. Una “mente speciale”, commenta Maggie Cohen, un incontro davvero prezioso per tutti gli analisti del tempo e per quelli attuali. La sua eredità infatti è stata raccolta e fatta crescere da molti gruppi di studio in varie parti del mondo.
Le autrici dialogheranno sul ruolo delle emozioni nello sviluppo del bambino e sul modo in cui le emozioni siano strettamente interconnesse con i processi cognitivi e lo sviluppo del pensiero. Le comunicazioni emotive dei neonati attraverso gli sguardi e il tatto sono arricchiti dalle vocalizzazioni, dalle parole e gradualmente dai pensieri. La psicoanalisi può raggiungere e curare anche i piccoli pazienti che hanno vissuto traumi e sono incapaci di pensare e di provare emozioni; gradualmente cominciano a esplorare il mondo e le loro menti e infine scoprire di poter giocare con i pensieri. Sono necessarie modificazioni della tecnica per raggiungere e rivitalizzare quegli stati mentali di vuoto e di ritiro e distinguere quando questi sono il risultato di modalità difensive o quando sono invece un segno di disperazione dovuto all’essersi persi e aver abbandonato la speranza.
Ricky Emanuel e Cristiano Nicotra dialogano su alcune recenti scoperte neuro scientifiche e di come queste forniscano un ulteriore sistema di riferimento per la comprensione di pazienti traumatizzati, abusati e trascurati. Il podcast dal titolo“ Nuove comprensioni sul trauma e le implicazioni per il trattamento psicoterapeutico psicoanalitico” infatti vuole esplorare quali siano le più recenti conoscenze e le nuove visioni sul trauma e quali effetti e sviluppi abbiano per il trattamento clinico, psicoterapeutico. Proveranno anche ad osservare insieme una nuova possibile Teoria delle emozioni.
Donald Campbell e Maria Grazia Pini dialogano sulla costruzione della identità in adolescenza, sulla ricerca di una “normalità” condivisa con i coetanei e contrattata con la famiglia, ma che possa essere sentita anche parte della soggettività dal giovane. Si chiedono come nasca l’idea di normalità fin dalle prime relazioni oggettuali, un’ idea condivisa nel nucleo familiare e trasmessa ai figli fin dagli inizi della vita. È normale ciò che è considerato tale nel nucleo familiare.
Al momento dell’adolescenza, il giovane può trovarsi a dover scegliere tra ciò che appare “normale” a lui, nelle sue scelte, nella sua personalità, desideri e convinzioni e nella costruzione della sua soggettività e ciò che è invece ritenuto normale nel gruppo familiare e/o tra i coetanei. L’esperienza di riconoscere la propria personale normalità, anche diversa ma creativa, può essere molto dolorosa e faticosa. Tanto che a volte diventa facile adattarsi a quello che l’ambiente richiede, rinunciando alla propria creatività e alla formazione di una personalità più autentica. D. Campbell e M.G. Pini sottolineato come il compito della psicoanalisi sia quello di aiutare i giovani a riconoscere il proprio bisogno, a cercare una maggiore autenticità sopportando il dolore mentale che la crescita comporta