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Il grande lascito di Martha Harris, di riuscire ad estendere le teorie psicoanalitiche anche in ambiti fuori dalla stanza di consultazione, trova una testimonianza importante e coraggiosa nel lavoro svolto da Gianna Williams a Puebla in Messico descritto in questo articolo.
Gianna Williams è tra i fondatori del Centro Studi Martha Harris di Firenze, ed è autrice di numerosi libri ed articoli tra i quali ricordiamo nel contesto di questo articolo “Il mondo interno del bambino” e “La doppia Deprivazione” in Paesaggi Interni e Corpi Estranei”(1999).
Il lavoro si svolge presso Casa Juconi, una ONG che si dedica al recupero, nella omonima Casa Juconi, di bambini e ragazzi di strada tra gli otto e i diciotto anni.
Nel 1999 Gianna Williams iniziò ad offrire uno spazio di discussione sia agli educatori che al personale di Casa Juconi. In questi incontri venivano presentate le diverse interazioni con i bambini, poi discusse in un quadro di riferimento psicoanalitico. Come descrive Gianna Williams : “È possibile riconoscere nel materiale che presenterò vari concetti psicoanalitici quali ad esempio quelli di scissione, idealizzazione, denigrazione, difese maniacali, pur evitando di utilizzare con gli educatori tali termini.”
Scopo degli incontri, simili a quelli dei seminari di discussione delle esperienze lavorative del Corso di Osservazione del Centro Studi Martha Harris modello Tavistock, era di supportare e contenere chi lavorava con questi ragazzi, segnati da esperienze dolorose e spesso traumatizzanti.
In questo contesto venne poi introdotta l’idea di un “Tempo Speciale”, che consisteva in incontri settimanali tra un educatore ed un bambino, in un setting ben preciso, ossia sempre nello stesso luogo e alla stessa ora, in cui l’educatore dedicava la sua completa attenzione per 45 minuti al bambino.
Gli incontri disponibili erano 45.
L’articolo descrive il “Tempo Speciale “con Pedro, un ragazzino di 11 anni, che, attraverso un percorso faticoso e doloroso, sia per lui che per l’educatrice, riesce gradualmente ad avvicinarsi alle sue memorie e alle sue emozioni.
Il conflitto tra due oggetti del suo mondo interno, uno buono, rappresentato da Abuelita (la nonnina ), in realtà Casa Juconi, e il capo di una banda distruttiva, il Padrino, che cerca di allontanare Pedro da un rapporto di dipendenza da adulti buoni, può venire alla luce ed essere affrontato perché avviene in un ambiente sicuro.
Come dice Gianna Williams, alla fine del percorso Pedro, pur non avendo letto autori psicoanalitici come Rosenfeld, Steiner, Joseph, e Meltzer che trattano di organizzazioni interne distruttive, capisce che deve continuare a lottare, perché la sua banda interna non si arrende facilmente.
Il “Tempo Speciale“ con Pedro, un bambino di strada, portato in discussione negli incontri di lavoro tra gli educatori e un consulente di preparazione psicoanalitica, è la testimonianza di come sia possibile utilizzare in modo creativo e proficuo teorie psicoanalitiche anche in situazioni così estreme.