La lettera ricevuta da Kostantin Siguta,
della Ukrainian Association for Psychoanalytic Psychotherapy (UAPP)
Cari colleghi, dopo più di un anno di una guerra molto intensa siamo esausti. Ciò con cui abbiamo a che fare quotidianamente è il bombardamento sistematico dell’intero territorio dell’Ucraina, senza alcuna logica, che provoca numerose morti fra i civili. Siamo in costante allerta in attesa di incursioni; i nostri bambini sono in grado di distinguere i diversi suoni prodotti dai diversi tipi di ordigni e questo è davvero intollerabile. Sono bambini di guerra; la loro infanzia si è arrestata prematuramente.
Gli Ucraini stanno sperimentando fatica ed esaurimento essendo consapevoli del tributo quotidiano di vittime fra i soldati e fra i civili. Tuttavia ci stiamo impegnando a fondo: lavoriamo, paghiamo le tasse, ci aiutiamo reciprocamente, raccogliamo fondi per l’esercito, raccogliamo abiti, cibo, presidi medici per i rifugiati. Coloro le cui case ancora non sono state distrutte, sono enormemente grati di poter stare nelle proprie abitazioni e guardano con dolore a chi della sua casa ha solo un ricordo.
Non sappiamo quando finirà la guerra, la nostra situazione economica è estremamente difficile, cosa per niente strana considerate le circostanze, ma abbiamo cibo e tutti i beni di conforto. Stiamo ricevendo una grande quantità di aiuti dai Paesi occidentali e saremo eternamente grati per questa mano che ci viene tesa. Senza tutto questo chissà in che situazione ci troveremmo.
Un gran numero di Ucraini ha lasciato il Paese dall’inizio della guerra, famiglie separate, i bambini vedono i loro padri e altri membri della famiglia sullo schermo dei loro cellulari. E’ una sfida dal grande peso psicologico. Tutto ciò provoca un sentimento di profondo cordoglio, ansia, rifiuto, un senso di ingiustizia per la vita persa per sempre nel periodo di questa guerra.
Lo scorso venerdì un missile ha colpito Dnipro, una postazione avanzata e un centro umanitario a Est e ha ucciso una giovane donna e la sua figlia di due anni mentre dormivano pacifiche nei loro letti alle quattro del mattino. Durante la stessa notte un altro missile ha colpito un condominio a Uman, dove 28 persone sono morte e 154 sono rimaste ferite. Per alcuni cadaveri non è stata possibile l’identificazione, tanto che i familiari hanno dovuto donare campioni di DNA.
Le truppe russe si comportano con grande crudeltà non solo nei confronti dei militari, ma anche con i civili, assoggettandoli a violenze, torture e omicidi. I territori liberati dall’occupazione rivelano fosse comuni che gelano il sangue. Intere famiglie, bambini compresi, hanno trovato la morte per mano degli invasori. Veniamo uccisi perché siamo Ukraini e vogliamo vivere liberi nella nostra terra. E’ impensabile e inimmaginabile.
Durante questo anno di guerra in Ucraina è aumentato il numero di persone sofferenti per PTSD, disturbi di ansia e disturbi depressivi, così come per malattie psicosomatiche. I membri della nostra organizzazione in Ucraina continuano a praticare psicoterapie, sia nel Paese che all’estero, offrendo sostegno psicologico volontario ai militari, alle famiglie, ai rifugiati e ai migranti. La UAPP (Ukrainian Association for Psychoanalytic Psychotherapy) continua il suo programma di supervisioni e di training teorico basato sugli standard della EFPP; allo stesso modo proseguono i gruppi Balint e le supervisioni di gruppo per sostenere l’attività e l’identità professionale dei suoi membri.
Siamo felici di essere membri della EFPP e immensamente grati a tutti i colleghi della EFPP per la loro comprensione e per il loro supporto. Siamo infinitamente grati a tutto il mondo occidentale per il supporto che ci offre, per ricordarsi di noi ogni giorno e per comprendere che, insieme, stiamo lottando per il nostro futuro, per i valori dell’Europa, per la democrazia e per la autodeterminazione e il rispetto, valori che non possono essere messi in dubbio nel 21° secolo.
Grazie per la vostra attenzione
Konstantin Siguta
sigutak@gmail.com